Il clodronato nella tutela dell’osso periprotesico
Una interessante domanda nel gruppo di lavoro sulla osteoporosi durante il 5° Congresso nazionale ASON era: Quanta importanza dai alla tutela farmacologica dell osso periprotesico? Quando e come la attui? Questo è un tema molto attuale ed interessante poiché un aumento del tempo medio di sopravvivenza di un impianto protesico non cementato è realizzabile solo migliorando l ancoraggio protesi-osso. Oltre a fattori tribologici, legati al materiale ed al design dei componenti protesici , un elemento fondamentale per la integrazione della protesi è il bone stock dell osso spongioso all interfaccia , là dove avviene il remodelling periprotesico.
Numerosi studi hanno evidenziato che nell osso periprotesico avviene un inevitabile perdita di massa ossea nei primi 6 mesi dall intervento, legata all insulto chirurgico nella preparazione dell alloggiamento delle componenti protesiche.
Alcuni studi sperimentali sul cane (Soballe 2007) e sul ratto (Nakamura 2008) hanno dimostrato la efficacia dei bisfosfonati nel miglioramento della stabilità di un impianto attraverso un aumento della densità minerale ossea periprotesica.
Ma già precedentemente altri studi clinici sull uomo (Hilding 2000 e 2006, Massari 2002, Bhandari 2005) avevano concluso che l impiego del clodronato riduceva il riassorbimento osseo periprotesico in impianti non cementati, sia di anca che di ginocchio, nelle fasi precoci postoperatorie con conseguente diminuzione della incidenza di mobilizzazione a distanza.
I partecipanti ai tavoli di lavoro, sia sulla base della loro esperienza personale che dei dati di letteratura, si sono trovati in accordo sull utilità di attuare un trattamento farmacologico con clodronato negli operati di protesi di anca o di ginocchio, specialmente nei casi che ad una DEXA preoperatoria mostrano una BMD ridotta.
Un altro interessante aspetto di discussione è stato il protocollo terapeutico da adottare. Acclarato che il periodo critico per l osso periprotesico è il primo semestre, i partecipanti hanno concordato che il trattamento farmacologico con clodronato deve essere attuato precocemente con una somministrazione settimanale di 100 mg per i primi tre mesi ed ogni due settimane nei successivi tre mesi protraendo eventualmente il trattamento fino al dodicesimo mese nei casi più a rischio.