Lettera del presidente a conclusione del II Corso ASON
Cari Colleghi, come gia’ annunciato da una nota precedente, si e’ svolto recentemente il nostro secondo Corso di Aggiornamento dedicato allo Specialista Ambulatoriale dell?Apparato Osteoarticolare.
Desidero, innanzitutto, ringraziare tutti gli attuali membri dell’ASON per aver accompagnato, in varia misura, la vita dell’Associazione in questi tre anni che ci hanno separato dal primo Congresso, contribuendo a far crescere progressivamente gli intenti che hanno consentito la brillante realizzazione dell’evento appena conclusosi.
Da Presidente non posso non sentirmi soddisfatto del successo quantitativo ma, soprattutto, qualitativo del Corso, alla cui riuscita hanno contribuito, con un lavoro paziente ed attento di organizzazione, gli amici Gigliotti, Tricarico e Sante’, trasferendomi un entusiasmo contagioso.
A loro si deve anche un contributo scientifico di gratificante spessore espresso attraverso le brillanti relazioni svolte durante i due giorni congressuali, apprezzate largamente dai colleghi, numerosi, presenti.
Lo stesso validissimo contributo che ci hanno offerto i colleghi Poliero, Grimaldi, Pucino e Bernardi che hanno saputo interpretare al meglio, nel contesto delle individuali competenze, lo spirito unitario dell’ASON.
Ai colleghi Mantova, Bonavolonta’ e Califano va l’affettuoso riconoscimento di aver rappresentato la nostra Associazione, durante le moderazioni, con una conduzione professionalmente ineccepibile.
Spero che quanto di positivo accaduto stimoli in tutti gli associati la volonta’ di contribuire, in maniera fattiva e, soprattutto, propositiva agli impegni futuri che coinvolgeranno l’attivita’ dell’Associazione stessa.
Tutto questo nella consapevolezza orgogliosa, che tutti noi dovremmo da oggi in poi avere, di appartenere ad un gruppo che sta contribuendo a rendere sempre piu’ visibile il ruolo dello specialista del territorio, sia per quanto riguarda l’ortopedia che la fisiatria e la reumatologia, rimarcando lo sviluppo non solo quantitativo ma soprattutto qualitativo di questo specifico ruolo professionale.
Non e’ piu’ possibile, ormai, considerare l’attività specialistica sul territorio, in special modo per le nostre branche, secondaria ad altre realta’, quale l’ospedaliera e l’universitaria, come e’ stato fino a pochissimi anni fa.
Credo che sia interesse di tutti integrare, in una logica di fattiva collaborazione, le differenti attivita’ assistenziali, siano esse chirurgiche, ambulatoriali o domiciliari.
Solo questa sinergia potra’ migliorare cio’ che l’obiettivo principale del nostro lavoro, vale a dire il paziente, si aspetta : una Sanita’ attenta, integrata, produttiva e, non ultimo, qualitativamente valida.
E cio’ non puo’ prescindere da un miglioramento costante dell’attivita’ sul territorio.
L?impegno che abbiamo profuso sinora a tale riguardo ed il riconoscimento di esso da parte di molti settori del mondo sanitario, non ultimo quello dei pazienti stessi, ci incoraggia a proseguire nella volonta’ di ulteriore crescita professionale con il contributo, mi auguro, di tutti gli associati.
Antonio BERNARDO